“Superior è un’azienda che ci ha stupiti fin dall’inizio. Dietro una ditta che lavora la pelle ci sono temi caldi, come il rispetto per l’ambiente. Il comparto ha queste sfide per il futuro, e Superior sa di doverle affrontare e veicolare.” A parlare è Ergian Alberg, titolare assieme a Laura Aquili dello studio AquiliAlberg Architects. I due architetti si sono conosciuti presso gli uffici internazionali di Zaha Hadid, hanno lavorato a Londra, in Olanda, in Cina e a Roma per realtà prestigiose, tra cui Oma, Unstudio e Fuksas. Nel 2006 hanno deciso di fondare il loro studio, prima a Milano, poi a Lugano, per portare avanti un approccio dove l’architettura e il design si fondono con l’arte, la grafica e la dinamicità del segno.
Negli ultimi anni, AquiliAlberg Architects ha affiancato Conceria Superior nei progetti architettonici e di design legati alle nostre pelli alta moda. Nello specifico, lo studio ha concepito e progettato lo stand per Première Vision (realizzato nel 2018 e ancora in uso), la ristrutturazione dello showroom di Via Quintino Sella a Milano (inaugurato a dicembre 2018) e il nuovo stand per Lineapelle (2020).
Ergian, qual è stata per voi la sfida nell’approcciarvi al comparto conciario?
La sfida per noi è stata trasformare il DNA di Superior in un segno architettonico. Ci siamo ispirati alla morbidezza della pelle e al fatto che, durante il processo di concia, viene fatta asciugare su elementi in continuo movimento. Queste linee verticali sono le stesse che si ritrovano nel progetto degli stand e dello showroom. Sono anche le linee che contraddistinguono il nostro segno: un’idea di movimento che abbiamo fatto dialogare con Superior.
A livello creativo, qual è stata la parte più interessante dei lavori realizzati?
Vedere come il nostro lavoro di ricerca e il nostro segno possono valorizzare quel prodotto particolare che è la pelle. Nello showroom, per esempio, si capisce il segno, la sua semplicità, e come si sposa con il prodotto: le pelli di Superior rimangono sempre protagoniste.
La sostenibilità è centrale nel lavoro di Superior, ma anche in quello di AquiliAlberg…
Sì, cerchiamo sempre di usare materiali riciclati e riciclabili, presi da fornitori certificati: una scelta coerente con i tempi. Nello showroom di Superior abbiamo progettato delle barre in alluminio, un materiale riciclabile. Per gli stand abbiamo usato soprattutto il legno, sempre riciclabile, e vernici non tossiche. In più, gli stand vengono usati per più edizioni, e anche questo aiuta a non sprecare. Abbiamo poi usato l’idea degli elementi verticali distanziati tra loro: in questo modo si generano dei vuoti privi di materiale. Si arriva quasi a usare 1/3 di materiale in meno, e anche questo alleggerisce l’impatto del manufatto.
Cosa si può dire della collaborazione con Superior portata avanti in questi anni?
In generale possiamo dire che l’a.d. di Superior Stefano Caponi e il direttore creativo Massimiliano Schiavini sono stati lungimiranti. Hanno capito il valore dell’approcciare architetti giovani, ma con una solida esperienza internazionale. Si è creato un feeling e ci siamo arricchiti a vicenda.
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